La gestione del bosco

L'utilizzo principale odierno è Il taglio del bosco. I boschi si possono tagliare in vari modi, più o meno adatti a mantenere un buon equilibrio naturale.

Governo a ceduo Semplice
E’ il sistema più semplice ma meno ecologico di taglio. Le piante vengono tagliate con turni brevi (poco oltre la decina di anni). Dalle ceppaie delle latifoglie si riformano più fusti contorti, detti "polIoni" ; i cedui si originano dunque per sola via vegetativa. Serve solo per legna da ardere e disturba molto il suolo.

Governo a ceduo matricinato.
In questo caso abbiamo più polloni per ogni albero, ma alcune grosse piante vengono lasciate crescere per più turni in modo tale da fornire semi che consentano il rinnovo del bosco. Le piante da seme sono dette ‘matricine’ e sono facilmente riconoscibili per il loro fusto diritto non diviso in polloni. Il nostro bosco è governato con questo sistema che risulta leggermente migliore del precedente.

Governo a fustaia
Le fustaie sono boschi che si rinnovano per via gamica, cioè da seme e non da polloni. Le piante vengono lasciate crescere in altezza con fusti diritti. l turni di taglio sono di parecchie decine di anni o, se la fustaia é costituita da piante di età diversa. il tipo di gestione si avvicina assai al modello di foresta naturale. E’ la tecnica di gestione migliore per il bosco o fornisce pregiato legname da costruzione.

il passato

Oltre al taglio i boschi  nel passato erano sfruttati per varie attività, attualmente non più praticate.


La raccolta dello strame
Nei secoli scorsi e in parte in quello attuale, le foglie cadute venivano rastrellate e usate come letto per gli animali nelle stalle. La continua asportazione dello strame impoveriva però il suolo che spesso si trasformava un una brughiera divenendo assai poco produttivo.


La raccolta del fogliame per gli animali.
Le foglie verdi sugli alberi erano raccolte per nutrire il bestiame. Numerosi alberi venivano tagliati in maniera tale da formare un grosso callo legnoso in grado di produrre lunghi rami frondosi facilmente asportabili. Questa operazione, detta “capitozzatura” era praticata soprattutto su frassini, olmi e carpini bianchi.


I frutti del sottobosco
I boschi nelle epoche passate erano anche fonte (misera) di frutti del sottobosco quali more, fragole e mirtilli.


La carbonella
Nelle zone montagnose della Valcuvia,in cui la legna era difficilmente trasportabile a valle (ancora non erano stati inventati i fili metallici per le teleferiche) il legname tagliato veniva trasformato in carbone (la carbonella appunto) facendo ardere lentamente dello cataste di rami e tronchi coperti con terra e fronde verdi per rallentarne la combustione. Dopo alcuni giorni la carbonaia era aperte e il legno,trasformato In carbone 10 volte più leggero, veniva portato a valle, a dorso di mulo per alimentare le fornaci di calce.