Valutazione dell'infortunato

Nel dubbio considerare l'infortunato più grave di quanto possa sembrare, considerare il semplice "sospetto di lesione" come lesione, considerare sempre "gravi" i traumi al cranio e alla colonna vertebrale. L'esame del ferito va effettuato valutando i seguenti parametri: 

Respirazione: naso e bocca sono liberi? respira bene e da solo? non respira per niente?
Circolazione: il cuore batte? si sentono i polsi?

Stato di coscienza: è sveglio? risponde a tono alle domande? risponde agli stimoli dolorosi? ricorda chi è, dov'è, cos'è successo?

Condizioni della colonna vertebrale: può muovere gli arti? ha mantenuto la sensibilità agli arti?

Integrità degli arti: ha fratture?gli arti hanno posizioni "strane"?

Sulla base di questo esame, sarà possibile classificare l'infortunato in tre categorie: gravissimo, grave e leggero. Vediamole nel dettaglio.

Feriti gravissimi:
come stanno: sono incoscienti, respirano male, sono cianotici (bluastri), hanno polsi periferici debolissimi o assenti, hanno emorragie gravi
cosa fare: posizionarli correttamente, iniziare le manovre rianimatorie, fermare le eventuali emorragie, 
chiamare il Soccorso Alpino

Feriti gravi:
come stanno: hanno traumi cranici, hanno fratture multiple degli arti, hanno lesioni alla colonna vertebrale, hanno traumi interni nel torace e nell'addome
ma, nel contempo: sono coscienti e collaborano, respirano bene, hanno polsi apprezzabili.
cosa fare: posizionarli correttamente, iniziare terapia di sostegno, controllare le condizioni nel tempo, chiamare il Soccorso Alpino, 

Feriti leggeri:
come stanno: hanno piccole ferite, hanno contusioni o distorsioni, hanno fratture semplici degli arti
e, nel contempo: sono in buone condizioni generali
cosa fare: trattare le lesioni, decidere, in base al tipo, all'entità del trauma e alle condizioni ambientali se tornare con mezzi propri o chiamare il Soccorso Alpino.

Spostare il ferito

Il ferito va spostato il meno possibile perché muovendolo è possibile provocare danni gravi, soprattutto se ha lesioni alla colonna vertebrale. Solo se è indispensabile per la sicurezza  o per prestargli le cure necessarie.

 

Bisogna considerare che: il corpo del ferito deve essere sollevato da almeno tre soccorritori, mantenendo allineati testa-collo-tronco, evitare in ogni caso di piegare la colonna vertebrale

Posizionare il ferito

Cercare un posto adatto, che dovrebbe essere: largo, pianeggiante, asciutto, aerato, ma non esposto a correnti e raggiungibile con facilità dai soccorritori.
Paziente incosciente  Adottare la cosiddetta "posizione di sicurezza": essa va utilizzata quando il paziente non ha traumi vertebrali e non è cosciente, e serve per evitare che possa soffocarsi con materiale vomitato o con le proprie secrezioni (muco, saliva, ecc).
Paziente incosciente, con sospetto trauma della colonna vertebrale: lasciarlo il più orizzontale e fermo possibile.
Paziente in stato di shock ma cosciente: mantenerlo disteso supino, con gli arti inferiori sollevati e coperto.

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Rianimazione

Solo dopo aver valutato che siano indispensabili per un pericolo di vita, mettere in atto le manovre rianimatorie, seguendo uno schema basato su tre fasi:
1. Liberare le vie aeree
Spesso basta già questo atto per permettere a un infortunato incosciente di riprendere a respirare.
mettere l'infortunato sdraiato sulla schiena, stendere bene la testa all'indietro, sostenendo con una mano la nuca e inclinando con l'altra, appoggiata alla fronte, la testa all'ingiù (con delicatezza, per non provocare danni alla colonna vertebrale), spingere in avanti la mandibola, con le dita, liberare la bocca da tutto ciò (vomito, sangue, secrezioni varie) che può ostacolare il respiro.

2. Respirazione artificiale
Da mettere in pratica solo se la prima fase non è stata sufficiente per far riprendere la normale respirazione. La posizione dell'infortunato è la medesima di prima, e devono essere eseguite le seguenti manovre:

aprire bene la bocca del ferito con una mano e tenerla aperta
chiudere con l'altra mano il naso
mettere le labbra sulla bocca dell'infortunato
soffiare con forza
controllare che il torace si sollevi

3. Massaggio cardiaco
Il massaggio cardiaco esterno è una manovra che può comportare danni per chi è soccorso, ma che è anche l'unico mezzo, in caso di arresto cardiaco, per salvare la vita del paziente. Occorre quindi impararne la tecnica da istruttori esperti, e praticarlo solo in caso di estrema necessità. Va praticato soltanto in presenza di arresto cardiaco, cioè di un cuore che non batte più. Per capire se il cuore batte:
cercare i polsi
cercare di sentire il battito cardiaco sulla parte sinistra del torace.
Il massaggio cardiaco va praticato sempre assieme alla respirazione artificiale, perché un cuore senza ossigeno non può battere. Dopo aver valutato l'assenza del battito, procedere con il massaggio cardiaco seguendo queste fasi :
mettere il ferito sdraiato sul dorso su una superficie rigida
mettersi di fianco o a cavalcioni, inginocchiati sopra il ferito

mettere le mani nel punto indicato nella figura

con le braccia tese spingere energicamente, aiutandosi con il proprio peso, in modo da abbassare lo sterno di circa 3 - 4 centimetri (per esercitarsi provare su una normale bilancia ad impiegare una forza di circa 5 Kg.)
continuare le pressioni al ritmo di 60 / 65 al minuto.
Se si é soli: eseguire 15 compressioni - 2 respirazioni artificiali
Se si é in due: eseguire 5 compressioni - 1 respirazione artificiale
Ripetere le operazioni finché non compare il battito cardiaco, oppure fino a un massimo di circa 15.

Shock

Si tratta di una condizione di non semplice definizione, che può comunque essere considerata come un insieme di fenomeni conseguenti a una insufficienza circolatoria acuta. Le cause più frequenti di shock sono: emorragia, lesioni del cervello, infarto cardiaco.

E' soprattutto importante riconoscere i sintomi dello shock:  polso frequente, con sudore freddo, respiro ansimante

In caso di shock non:  muovere l'infortunato prima di aver rimosso le cause dello shock, somministrare alcolici, somministrare liquidi o cibo se il paziente è incosciente o con trauma addominale, mettere seduto il paziente, mettere il paziente a contatto con fonti di calore.

viceversa, si deve:  mettere il paziente nella posizione supina con le gambe alzate se cosciente, posizione di sicurezza se incosciente, garantire la protezione termica, eseguire una eventuale rianimazione, arrestare una eventuale emorragia.

Ricordarsi che la posizione supina, con le gambe rialzate, è anche l'unica corretta nel caso di semplice svenimento.

 

Emorragia

L'emorragia è la fuoriuscita di sangue da un vaso, dovuta alla rottura di una vena o di una arteria. Possono essere interne (pericolosissime, richiedono il ricovero e si manifestano per lo più con uno shock) o esterne.

 Per le emorragie esterne procedere seguendo le fasi:
Compressione della ferita (sollevare se è un arto)
se smette  fasciare comprimendo
se non smette  Legatura se è un arto e  Compressione del vaso contro l'osso se è al tronco / testa
La compressione della ferita può essere eseguita con un tampone, un fazzoletto pulito oppure direttamente con le dita, avvicinando i bordi della ferita. La compressione del vaso va sempre effettuata a monte della ferita, cercando di schiacciare il vaso interessato tra la propria mano e una superficie ossea rigida. E' un provvedimento urgente e temporaneo, che non appena possibile va sostituito con misure meno provvisorie, quale ad esempio la legatura.
La legatura è una manovra che può provocare danni, per cui va eseguita:
solo se le misure precedenti non sono state sufficienti, solo agli arti, alla radice degli arti, solo con materiale largo e morbido (es. fazzoletto ripiegato) per evitare lesioni permanenti a nervi e vasi, segnare sempre l'ora in cui è stata fatta: poiché la zona a valle non riceve più sangue, dopo circa un ora la legatura va necessariamente allentata.

Frattura ossea

In alcuni casi la frattura è evidente (ad esempio la frattura di un osso della gamba, con spostamento dei segmenti ossei), ma molto spesso la diagnosi definitiva può essere fatta soltanto ricorrendo a una radiografia.
I sintomi di frattura sono: dolore, gonfiore della parte,deformazione per lo spostamento dei segmenti ossei,incapacità di usare la parte interessata.
Quando non si è sicuri è meglio considerare il sospetto di frattura come frattura e considerare pericolosi tutti i traumi del cranio e della colonna vertebrale.
In presenza di una frattura (o sospetta tale) si deve: non muovere l'infortunato, a meno di immediato pericolo. Il trasporto va effettuato dal Soccorso Alpino, che va sempre chiamato; non tentare di rimettere a posto i frammenti dell'osso anche in caso di frattura esposta, cioè quando i segmenti ossei escono dalla pelle. In questo caso pulire la ferita, coprirla con tessuto sterile o pulito, e tentare un'immobilizzazione così com'è.
 

Per immobilizzare una frattura è necessario bloccare l'articolazione a monte e a valle della zona interessata, seguendo i seguenti criteri: imbottire la parte con quello che si ha a disposizione, fasciare abbastanza stretto per bloccare il tutto, ma senza impedire la circolazione del sangue, fermare la fascia su una parte sana.
Di seguito, ecco due esempi di immobilizzazione di fortuna di fratture al braccio - avambraccio e alla gamba

Fratture craniche: sono difficili da riconoscere, e inoltre si possono avere contusioni interne anche senza fratture. Tra i sintomi ci sono: perdita di coscienza duratura, perdita di coscienza dopo un periodo di lucidità, sonnolenza, vomito, asimmetria di pupille.
Come regola generale, trasportare sempre in ospedale qualunque trauma cranico di una certa entità.
Fratture vertebrali: sono pericolosissime, perché possono provocare lesioni del midollo spinale se trattate in modo inadeguato. In questi casi, sospettare sempre una frattura in presenza dei seguenti sintomi: trauma diretto e/o caduta in piedi, dolore alla schiena,paralisi.
Nel dubbio, meglio eccedere in prudenza, non muovere il ferito, se non per assoluta necessità, tenere il ferito disteso su un piano rigido, imbottendo le curvature naturali della schiena, chiamare i soccorsi

Contusioni e distorsioni

Vengono trattate insieme in quanto il comportamento è analogo nei due casi. Le contusioni si hanno a seguito di traumi delle parti molli (muscoli, tessuto sottocutaneo) senza presenza di ferite, ma con fuoriuscita di sangue all'interno dei tessuti (il cosiddetto ematoma), con il conseguente caratteristico gonfiore della zona interessata.
Le distorsioni sono lesioni delle articolazioni, che vengono provocate da movimenti eccessivi o troppo bruschi. I sintomi sono sempre i soliti: dolore, gonfiore dell'articolazione
A livello di terapia, possiamo consigliare i classici rimedi: impacchi freddi, bendaggio con benda elastica.
in caso di distorsione, o se c'è il minimo sospetto di una frattura, non utilizzare l'arto e immobilizzare con bendaggio

Materiale di primo soccorso

Farmacia di base: cerotto telato alto 2 cm: un rotolo, cerotti assortiti, pelle sintetica antivesciche, benda elastica (un rotolo), benda di garza (un rotolo), 5 compresse di garza sterile 10x10 cm, forbici, coperta termica in alluminio, collirio, salviette disinfettanti, crema protettiva per il sole / stick per le labbra. 

Materiale da aggiungere per escursioni di più giorni: novalgina gocce (anti-dolorifico, anti-febbre): un flacone, buscopan (coliche addominali): tre compresse, plasil (anti-nausea): quattro compresse, zimox (antibiotico a largo spettro): un blister, imodium (antidiarroico): un blister, un flaconcino di disinfettante (es. amuchina), tutti quei medicinali dei quali si può avere estrema necessità per preesistenti patologie personali come asma, allergia grave accertata alle punture di insetti (api, vespe).

L'amuchina, è molto comoda perché può essere usata in vari modi: Pura, per ferite, piccole ustioni, disinfezione, Diluita al 5 per cento (4 cucchiai da minestra in 1 litro d'acqua) per impacchi di piaghe e ustioni. Diluita all'1,5 per cento (1 cucchiaio in 1 litro) per disinfezione per immersione di frutta e alimenti. 
Diluita allo 0,01per cento (1 goccia in 1 litro) per potabilizzare l'acqua.

Come chiamare il Soccorso Alpino

Quando si chiama telefonicamente il Soccorso Alpino per un incidente in montagna occorre essere chiari, precisi, concisi, fornendo alla Centrale Operativa tutte le informazioni  necessarie a un rapido ed efficace intervento di soccorso.
Di seguito, ecco un sintetico ma utile promemoria su come comportarsi, suggerito dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, magari da stampare e conservare nello zaino.
Prima di tutto, specificare che ci si trova in montagna.
Fornire subito il numero del telefono da cui si sta chiamando; se la chiamata dovesse interrompersi, è importante che il telefono venga lasciato libero, per consentire alla Centrale Operativa di richiamare.

Fornire l'esatta località da cui si sta chiamando: comune, provincia, valle, o qualunque riferimento di ricerca, individuabile sulle carte topografiche.
Se di dispone di un altimetro tarato, o di altri riferimenti sicuri (una baita, un lago, un passo, un rifugio…), fornire la quota del luogo dell'evento.
Fornire indicazioni di cosa è visibile dall'alto: pendio, bosco, cima, rifugio, lago etc.
Specificare cosa è successo, rispondendo alle domande dall'operatore, che avrà necessità di conoscere, per una prima valutazione, la dinamica dell'incidente.
Specificare quando è successo l'incidente (l'ora di accadimento dell'evento può infatti far scattare procedure diverse).
Specificare quante persone sono rimaste coinvolte nell'incidente.
Fornire, sempre, le proprie generalità.
Stabilire se la persona coinvolta ha difficoltà respiratorie, se è cosciente, se perde molto sangue etc., rispondendo in ogni caso alle domande dell'operatore. In questa fase l'intervento di soccorso è già scattato, ma queste informazioni sono utili per definire con precisione quanto potrà essere richiesto all'équipe di elisoccorso
Specificare l'esatta posizione del ferito: seduto, disteso, appeso, semisepolto dalla neve o altro.
Informazioni aggiuntive :Poiché l'intervento di soccorso potrebbe non essere effettuato con l'elicottero, è bene fornire anche le seguenti informazioni:
Tempo di percorrenza, a piedi, dall'auto al luogo dell'incidente;
Condizioni del terreno (roccia, pascolo, bosco…);
Presenza di vento;
Condizioni di visibilità e meteorologiche in genere;
Presenza nella zona di linee elettriche, funivie, teleferiche e simili.
Infine un'avvertenza: in genere il numero telefonico cui fare riferimento in Italia è il 118. Verificare tuttavia se nella regione in cui si svolge l'escursione sia operativo un altro numero di emergenza sanitaria.

Per gli altri Stati delle Alpi, ecco i numeri di emergenza:
Francia 15
Svizzera 144 (Rega 1414)
Germania 110
Austria 144
Slovenia 11

Soccorso Alpino con elicottero

L'area di atterraggio dovrà essere:
lontana da fili tesi;
possibilmente sopraelevata;
facilmente individuabile dall'alto;
sufficientemente ampia;
con fondo solido;
Precauzioni: Allontanare i materiali quali indumenti, zaini e corde che potrebbero essere sollevati dal flusso del rotore. Non avvicinarsi mai al rotore di coda.   Salire sull'elicottero sempre davanti, a contatto visivo con il pilota.  Proteggersi gli occhi in vicinanza dell'elicottero in fase di atterraggio e di decollo
Due braccia alzate a forma di "Y" indicano: si,  affermativo, aiuto,  prestate soccorso atterrate qui;
un solo braccio alzato indica: no, negativo, tutto bene, non prestate soccorso, non atterrate qui.
 

Quando chiedere il soccorso aereo. Incidenti con feriti gravi con perdita di coscienza, difficoltà respiratorie, emorragie gravi, traumi e ferite al dorso e al torace, amputazione, ustioni ampie, sospetto infarto, bambini o ragazzi feriti,  numerosi feriti o bloccati, terreno di difficile accesso. Utilizzare un fumogeno,  un lenzuolo o un fazzoletto grande il cui colore sia in contrasto con l'ambiente circostante per segnalare la direzione e intensità del vento all'aeromobile.
Quali sono le possibili risposte dell'aeromobile. Per   confermare  la ricezione dei segnali da terra,   il pilota farà   una di queste   manovre:   A) Messaggio ricevuto e compreso:   di giorno, l'aereo farà  un passaggio su di voi "battendo le ali" o con una oscillazione dell'aeromobile, di notte   lampeggerà con   le luci verdi.   B)   Messaggio ricevuto ma non compreso: di giorno,   fa   una virata completa di 360° verso destra ovvero volerà in tondo   in senso antiorario, di notte, lampeggerà   con   luci   rosse.
Comunicazione con l'elicottero. In caso di comunicazione con l'elicottero usare il codice dell'orologio dal punto di vista del pilota. Se, per esempio vediamo l'elicottero davanti a noi con la coda a sinistra e il muso a destra, dovremmo comunicare: "siamo a tue ore tre."
 

Segnali internazionali di Soccorso Alpino
Chiamata di soccorso
Emettere richiami acustici od ottici in numero di: SEI OGNI MINUTO (un segnale ogni 10 secondi) UN MINUTO DI INTERVALLO, dopo un minuto di intervallo ricominciare la chiamata.

Risposta di soccorso
Emettere  richiami acustici  od ottici  in  numero di: TRE  OGNI MINUTO ( un segnale ogni 20 secondi)   UN MINUTO  DI INTERVALLO,  ripetere il segnale dopo 1 minuto di silenzio.

 

Il segnale di soccorso internazionale da trasmettere con Codice Morse è l'ormai noto S.O.S. (. . . _ _ _ . . .), tre punti,  tre linee,  tre punti,  sia con richiami acustici che visivi, un punto (durata 0,50 secondi, una linea durata 1,50 secondi).
Chi intercetta un segnale di soccorso è tenuto ad avvertire il Posto di chiamata o la Stazione di Soccorso Alpino più vicina.

Fonte: Soccorso Alpino Emilia Romagna - www.saer.org - Dott. Marco Marietta e Massimo Bossoli